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AI Act: applicazione, obblighi e preparazione aziendale al regolamento europeo sull’intelligenza artificiale

L’AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, è una delle normative più complesse e ambiziose mai introdotte in ambito tecnologico. Entrato ufficialmente in vigore nell’agosto 2024, non tutte le sue disposizioni sono però immediatamente applicabili. Questa fase di transizione serve a consentire alle imprese europee di adeguarsi gradualmente alle nuove regole sull’uso e lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale.

Le prime disposizioni in vigore: formazione obbligatoria e pratiche vietate

Tra gli articoli già attivi spicca l’articolo 4 dell’AI Act, che introduce l’obbligo per le aziende di garantire una formazione adeguata in materia di intelligenza artificiale a tutti i dipendenti.
Questo obbligo formativo è un passo fondamentale per costruire una cultura aziendale consapevole, capace di gestire in modo responsabile l’uso dell’AI nei processi interni.
Sono inoltre già operative le disposizioni relative alle pratiche vietate, ossia quelle attività o applicazioni di AI considerate a rischio inaccettabile dal legislatore europeo. Queste includono, ad esempio, l’uso di sistemi di manipolazione cognitiva o di sorveglianza di massa che violano i diritti fondamentali.

Le scadenze future: i sistemi ad alto rischio dal 2026

A partire da agosto 2026, entreranno in vigore le norme riguardanti i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio. Queste disposizioni imporranno obblighi stringenti sia ai fornitori che ai deployer (ovvero agli sviluppatori e agli utilizzatori dei sistemi AI), tra cui i requisiti di conformità e documentazione, le procedure di valutazione del rischio e la trasparenza e tracciabilità dei dati.
Per questo motivo, le aziende devono iniziare subito a prepararsi, valutando i propri sistemi e processi in vista della piena applicazione del regolamento.

Cosa devono fare oggi le imprese: formazione e mappatura dei sistemi

Nell’attuale fase di implementazione, le imprese dovrebbero concentrarsi su due azioni chiave:
Piano formativo aziendale – Redigere e attuare un programma di alfabetizzazione in materia di AI per tutti i dipendenti, in conformità all’articolo 4 dell’AI Act.
Mappatura dei sistemi AI – Effettuare una ricognizione dettagliata dei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in azienda, verificando l’eventuale presenza di pratiche vietate, la classificazione dei sistemi come “ad alto rischio” e le azioni necessarie per la futura conformità.
Queste attività non sono solo un adempimento normativo, ma rappresentano un investimento strategico in termini di governance tecnologica e gestione etica dell’innovazione.

Conclusioni: dall’adeguamento alla competitività

L’AI Act segna l’inizio di una nuova fase di regolamentazione dell’intelligenza artificiale in Europa. La sua corretta applicazione richiede attenzione giuridica, formazione interna e pianificazione tecnica.
Prepararsi per tempo non significa soltanto evitare sanzioni, ma anche trasformare un obbligo legale in un vantaggio competitivo.
La formazione dei dipendenti e la mappatura dei sistemi ad alto rischio diventano così strumenti di crescita: favoriscono una gestione più consapevole, sicura e rispettosa dei diritti fondamentali, elementi centrali per le imprese che vogliono innovare nel rispetto delle regole europee.

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