Lo scorso 11 novembre l’Autorità Garante ha sanzionato Tim S.p.A. al pagamento di una sanzione amministrativa pari ad euro 150.000,00 (centocinquantamila) per aver negato all’interessato l’accesso ai propri tabulati telefonici al fine di potersi difendere in giudizio.

L’interessato aveva richiesto alla Società di poter accedere ai dati contenuti nei tabulati delle utenze telefoniche a lui intestate, al fine di dimostrare l’estraneità ai fatti che gli venivano contestati in sede processuale. Non avendo ricevuto riscontro alcuno, aveva proposto reclamo all’Autorità Garante.

Al termine del procedimento, l’Autorità ha ritenuto che i problemi tecnici lamentati dalla Società nella gestione delle istanze dell’abbonato – prima – e del suo avvocato – poi – non possano riflettersi negativamente sul diritto di accesso e sull’effettivo controllo e disponibilità dei propri dati riconosciuti dal Regolamento, tanto più in una sede delicata come quella del processo penale.

Gli elementi che hanno concorso a determinare l’ammontare della sanzione sono molteplici. In primo luogo, con riferimento alla natura dei trattamenti connessi all’esercizio dei diritti in sede giudiziaria – rispetto all’ostacolo che le condotte di Tim S.p.A. avevano procurato all’esercizio del diritto di difesa nei termini di Legge – in un aggravio delle procedure processuali, elemento che è risultato idoneo ad incidere sulla sfera soggettiva dell’interessato. In secondo luogo, per quanto attiene alla dimensione soggettiva della condotta, che l’Autorità ha ritenuto gravemente colposa, la Società aveva trascurato il riscontro a reiterate istanze chiare e motivate, sia in fatto che in diritto. In terzo luogo, il fatto esistessero a carico della Società provvedimenti inibitori, correttivi e sanzionatori, adottati anche con riguardo alla non corretta gestione dei diritti degli interessati. In quarto luogo, la presenza di uno specifico provvedimento correttivo del maggio 2020, con cui era stata accertata la non corretta gestione delle istanze relative ai tabulati nell’ambito delle investigazioni difensive e di un precedente sanzionatorio specifico del luglio 2021. Infine, l’Autorità ha valutato la particolare rilevanza economica della Società, tenendo in considerazione i dati del bilancio del 2020.

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