Su questo articolo pubblicato sull’ABA Journal si riportano una serie perplessità, mosse da Laurie Levenson, prof della Loyola Law School di Los Angeles, sulla possibile ammissione della tecnologia EyeDetect per il rilevamento delle false testimonianze. Ma facciamo un passo indietro: EyeDetect utilizza una fotocamera digitale per misurare fattori come la dilatazione della pupilla e la rapidità del movimento degli occhi per determinare se un soggetto sta mentendo in risposta alle domande, secondo quanto riportato dal Washington Post. È una nuova tecnologia per l’accertamento della verità evidentemente più accurata dei poligrafi, ma le prospettive per l’ammissione in tribunale non sono buone, secondo la prof. della facoltà di legge americana.
EyeDetect è prodotto dalla società Converus dello Utah. Il suo tasso di accuratezza è stato determinato facendo domande ai soggetti dei test, alcuni dei quali avevano commesso un crimine simulato: un furto di contanti. Secondo i risultati dell’azienda il tasso di precisione è tra l’83% e l’87%.
I due case più significativi in cui sono emerse le potenzialità di questa tecnologia hanno visto le difese degli imputati insistere per l’ammissione dei risultati del test. Un imputato in New Mexico, John Rael aveva ottenuto l’ammissione del suo punteggio su un test EyeDetect per la rilevazione delle false testimonianze nel processo del 2018 per il presunto stupro di una ragazza di 14 anni. Cinque dei 12 giurati avevano poi votato per l’assoluzione a seguito dell’ottenuta ammissione della prova e conseguentemente il processo è stato dichiarato nullo.
In un altro caso, la difesa di Jerrod Baum ha chiesto a un giudice dello Utah di ammettere i risultati del suo esame EyeDetect, insieme a un test della macchina della verità nel corso del processo per la presunta uccisione di due giovani di cui avrebbe fatto perdere traccia dei corpi gettandoli in un pozzo minerario.
Laurie Levenson ha dichiarato al Washington Post che è preoccupata che la tecnologia possa essere usata per assolvere persone che sono colpevoli “La verità dovrebbe essere determinata dalle persone, non dalle macchine”, ha affermato. Levenson dubita che la tecnologia sarà ampiamente ammessa in tribunale e lo paragona al poligrafo, mai veramente utilizzato, sottolineando che anche se il poligrafo può scartare fino al 10% dei risultati borderline come ‘inconcludenti’, l’EyeDetect dà un risultato su ogni test, lasciando la sua percentuale di precisione più alta.”
Converus, la società che produce Eyedetect, sostiene invece che questo tipo di tecnologia rappresenta un punto di svolta nell’ambito della prova digitale da ammettere in aula, perché essendo il test automatizzato, evita la possibilità di pregiudizi umani che possono influenzare i risultati del poligrafo.