Sta per compiersi un importante passo in avanti nella questione del trasferimento dei dati verso paesi extra-UE (in particolare verso gli Stati Uniti). Infatti, dopo due anni di complessi e duri negoziati, il presidente americano Joe Biden e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno annunciato di stare lavorando ad un nuovo accordo per gestire il trasferimento dei dati personali tra Europa e Stati Uniti. Ricordiamo che, dopo il “naufragio” del Privacy Shield (ovvero del precedente accordo, invalidato nel 2020 dalla sentenza Schrems II), negli ultimi due anni i dati hanno comunque continuato a fluire oltreoceano, pur in assenza di una valida base giuridica per il loro trasferimento. Un parziale miglioramento si è visto a partire dallo scorso 27 settembre, giorno dell’entrata in vigore delle nuove SCC (“Standard Contractual Clauses”) che devono essere obbligatoriamente inserite nei contratti che prevedono il trasferimento di dati personali verso Paesi extra-UE; di conseguenza, almeno i “big” del settore sono stati costretti ad adeguarsi. Inoltre, negli ultimi mesi il ben noto avvocato Max Schrems aveva intrapreso una serie di azioni legali innanzi a svariate autorità europee per la protezione dei dati al fine di dichiarare illecito l’utilizzo di Google Analytics, essendo quest’ultimo un tool che di fatto esporta negli Stati Uniti molti dati personali degli utenti dei siti internet che ne fanno uso, come i loro indirizzi IP ed i loro identificatori univoci memorizzati nei cookie. Nel nuovo accordo, secondo quanto anticipato dalla presidente della Commissione europea, il nuovo quadro regolatorio “consentirà flussi di dati prevedibili e affidabili, bilanciando sicurezza, diritto alla privacy e protezione dei dati”. Il nuovo accordo dovrebbe pertanto garantire che i dati personali dei cittadini europei saranno soggetti alle medesime tutele previste dal GDPR e potranno di conseguenza essere salvati e gestiti in territorio statunitense senza che sia necessario fare ricorso alle ulteriori garanzie previste dall’art. 46 del regolamento.

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